Gamiro 16
Avete sete?
Dovete avere sete! Abbiate sete, prima di leggere andate in cucina, se la avete, e bevutevi un bicchiere d'acqua per favore!
Vorrei potervi lanciare mazzi di chiavi dalle finestre, vorrei farvi piovere chiavi tra le mani, dall'alto dove sono, perché ne ho di chiavi, ne ho infinite, sono sovrastata dalle chiavi, ne ho così tante che non posso più usarle perché mi impediscono il cammino, per questo ve ne renderò conproprietari, anzi, una volta lanciate ne leverò la proprietà, tanto non è che io possieda il magico diritto delle chiavi.
Così potrete vedere anche voi tutte le porte.
Ce ne sono tante di porte, possono pure stancare dopo un po' le porte, ma se non hai le chiavi non le vedi.
Una volta ho conosciuto un uomo….ma questa è un'altra storia.
Piuttosto vorrei tornare a Gamiro.
Dovete sapere che Gamiro, nell'ultimo fine settimana ha conosciuto un tipo davvero particolare si chiama Miguel, a Gamiro è piaciuto il nome.
Lo ha conosciuto dal suo meccanico. Stava mettendo in sesto una nuova dinamo sulla sua impalcatura quando è arrivato su di un vecchio ciao.
Gamiro non poteva credere ai suoi occhi, Miguel assorbiva il suo motorino che marciava più per la volontà di dio che non per la benzina (anche se ultimamente nel mondo qualcuno è arrivato a cambiare l'uno per l'altra).
Il sellino e parte del telaio affondavano nelle mollezze del ragazzo che sovrastava il suo mezzo come un pomo sovrasta il tubo di ferro del letto.
Era enorme, non c'è altro aggettivo adatto a descriverlo, elefantesco già fuorvierebbe in quano Miguel era proprio molle, morbido mentre un elefante è sodo.
Aveva una tuta tutta distrutta e con gli elastici partiti.
-Heilà! Dovrei sistemare il mio motorino!-
-Vedo, vedo- fece
-Hai uno nuovo!-
-Non lavora con me, ma è in gamba, si chiama Gamiro, vieni, te lo presento-
A Gamiro piacquero gli occhi di Miguel e accetto immediatamente l'invito di andare a vedere la televisione a casa sua quella sera.
Gamiro si fidava di…. : se considerava Miguel una persona per bene non aveva remore ad andare a casa sua.
Suonò al citofono alle otto e Miguel aprì senza domandare chi vi fosse.
Aveva una casa abbastanza banale, bianca ma un po' sporca, uno sporco come si deve, in basso e in alto, la cucina consisteva in due frighi enormi, un surgelatore, un lavabo da toilette dove non sarebbe entrato neanche un piatto per traverso, un cassonetto della spazzatura di quelli da festa di paese tipo fave e salame ed un forno a microonde, poi c'era un armadio a muro.
Bene, questa è la struttura, ma la struttura non si vedeva: il cibo era ovunque, appeso ad ogni appiglio immaginabile, incollato, legato con lo scotch, uno dei due frighi neppure si chiudeva, quando miguel passava tra i due e schiacciava la porta uscivano degli spruzzi di ketchup perché la bottiglia era rimasta incastrata dall'anta tra un pollo arrosto mezzo sbranato e una confezione famiglia di involtini impanati al prosciutto pomodoro e formaggio, il burro era rimasto attaccato alla parete congelata, non si vedeva il fondo di quel maledetto contenitore, oltre alle bottiglie di coca, aranciata, birra, latte, fresco, vecchio e fermentato, yogurt nature, yogurt alla fragola, alla banana e yogurt greco, un po' di formaggio di capra stava scivolando su un ponte di salsicciotti che portava direttamente nel paese dei salumi, prosciutti cotti affumicati, aromatizzati crudi, bresaola(c'era pure del sushi, c'era salame d cinghiale, di maiale, salame al peperone, al peperoncino, al vino rosso e a quello bianco, c'era pure un salamino tedesco, a detta di Miguel, molto sottile e lungo 15 metri.
Al piano superore sulla destra pendeva un rotolo di carta igienica con la faccia di tutti gli attori di Hollywood stampati sopra, la prima era Julia Roberts seguita da Tom Cruise.
-Perché hai un rotolo di cartaigienica nel frigo Miguel?-
-È un regalo di mio cugino, abita in America, la tengo lì perché ci sono affezionato, voglio che si conservi, in America sì che sanno mangiare, mio cugino mi ha raccontato che lì è la vera pacchia-
Rideva tra sé Trasognato Miguel a pensare a suo cugino ornato da una gonnella di Hamburger mega.
-Mah, secondo me se giri, anche in Europa non c'è mala roba di cibo! Ma porca di una miseria qui hai veramente l'inferno!-
-Sì, e nell'altro frigo ho tutti i dolci di questo mondo!, nel freezer ho i gelati e tutti i precotti congelati che mi cucino al microonde. Io mangio una volta all'ora quindi devo fare scorte, sai, compro per telefono, ormai al supermercato mi conoscono, mi portano la spesa loro, tutti i giorni e quando ci sono delle novità mi avvertono perché sanno che quasi sempre sono interessato!Sono aggiornatissimo sui nuovi prodotti alimentari!-
-Capperi! Ma no stai male?-
-No, ora sono a dieta, l'anno passato mangiavo una volta ogni mezz'ora ma non riuscivo più a passare dalla porta, hanno dovuto sfondare con martello e puntello, ci hanno messo due ore, adesso ho fatto costruire una porta più grande però mi sono messo a dieta-
-Capperi!-
-Sì, mi piacciono molto anche quelli-
-Non dovresti cercare di mangiare cose più salutari?-
-Vieni Gamiro, andiamo di là che ti spiego qualcosa, però non mi devi fare troppe domande, io parlo già molto da solo-
Si sedettero in sala davanti alla tele, Miguel occupava tutto il divano e Gamiro stava nella poltrona degli ospiti.
-Gamiro intanto mettiti in testa che non staremo amici per molto e solo fino a quando lo dico io ok?-
-Ah ah-
-Poi io insomma, sono gentile e tutto quanto, ma mi prendo la libertà di essere perfido, a te va bene?-
-sì, benissimo, avvertimi quando ti scappa-
-eh?-
-Di essere perfido-
-ok-
-Vedi Gamiro questo è un mondo noioso, il cibo è una grande cosa e poi io non sono lo spreco, io evito lo spreco, io compro ciò che la gente lascia capito, le ultime cose, quelle che stanno per scadere e via dicendo e ti assicuro che è un sacco di roba. Ho degli amici che hanno dei supermercati e non sai quanta roba gettano ogni sera, tanti rifilano tutto per poco a degli allevatori che danno roba a galline e maiali, io sono un uomo che mangia per sette ed ho il mio fornitore.-
Gamiro pensò su tutta la sera a Miguel mentre guardavano la tele, Miguel era l'immagine dell'industrializzazione, l'idea di dare da mangiare a tutti si risolveva nel mettere all'ingrasso qualcuno e sacrificare il resto.
Certo, Miguel non mangiava sano, ma come si poteva pensare di mangiare sano? Ormai il mangiare sano era dei ricchi, ed era peudo-sano.
-Io adoro gli additivi chimici, gli appetizzanti, i cloranti ed ogni tipo di dolcificante, amo il pane di fabbrica che è sempre morbido e pieno di strutto e grasso idrogenato, amo la maionese e tutte le salse ed emulsioni varie, preferisco la margarina al burro e l'olio di semi a quello di olive-
Miguel era un'estremità indispensabile, un'estensione ineludibile.
Gamiro guardava la tele ma non ascoltava, Miguel Guardava la tele e mangiava.
Note del curatore
Estratto dalla riga 1254 del database come una forchetta dal cassetto delle posate di Miguel. L'INSERT era così gonfio di dati che il server sembrava respirare affannosamente, proprio come il motorino sotto il peso del protagonista. Ho dovuto aprire il database con martello e puntello, come per la porta di Miguel, per liberare questo racconto che giaceva sepolto tra migliaia di caratteri di escape - ogni apostrofo raddoppiato come le porzioni nel frigo del nostro eroe gastronomico.