Moscerini

Un rifugio per pensieri volanti

Gamiro 9

Insetti è primavera pullulate pure che sono pronti i miei servizi di posate d'argento!

Gamiro è un po' triste. Non può andare all'appuntamento ma il vecchio gli propone di andare insieme a lui a visitare la barca nel mare durante il loro lungo sonno.

Gamiro non sa se è una barca il luogo nel quale prova la sensazione di poggiare i piedi, ma vi è tanta gente diversa, che entra poco una nell'altra.

La situazione si addice ad un ambiente isolato, di trasporto.

-Siamo passeggeri anche noi?-

-Si, è una buona domanda questa, mi stupisce che tu me l'abbia fatta già-

Il vecchio conduce Gamiro alla mensa, vi sono tanti lunghi tavoli, il loro legno è scuro per l'usura, per l'umido dei piatti, per il vino rovesciato, è scuro perché dei gomiti sudati non si preoccupavano dell'etichetta lasciando uno strato di umano grasso che a lungo andare si trasformò in cera.

Pare quasi lucido, molte tavole sono rigate, sono intarsiate da abili o stupidi coltelli.

Gamiro sbircia ad uno e legge

Margherita ti amo, firmato gesu, gesu scritto proprio così, minuscolo e senza accento, Gamiro pensò ad un nomignolo.

Poi gli balenò in mente che forse gesu era il nomignolo di un'ostrica poeta.

Le panche al contrario dei tavoli erano lucide e perfette, inoltre la fattura variava di tavolo in tavolo, Vi erano tavoli in cui lo schienale era in cuoio, dove in ferro battuto, tavoli che avevano amache al posto di panche, altri con odiose sedie da giardino, quelle di plastica.

-Ti presento Crudo-

Crudo stava seduto proprio in una sedia in plastica. Gamirò lo detestò per questo. Ma cercò di trattenersi e si presentò sorridente.

-Buongiorno.-

-Buongiorno Gamiro-

IL vecchio si intromise. Cercò di incitare il suo amico con un fare un po' da sberle

-Dai crudo raccontaci la storia del muro!-

-Lo sai che mi fa male raccontare la storia del muro-

Rispose Crudo attorcigliando tra le dita una tovaglia bianca immaginaria

-Raccontala e finiscila!- Il Vecchio sembrava stranamente irato, Gamiro sussultò, non se lo aspettava.

-C'era una volta un ragazzo, figlio di un medico e di un avvocato, nacque brutto e gli crescevano i capelli al contrario, se ne accorsero i medici facendogli i raggi alla testa, il cervello ospitava lunghi fili. I genitori non sapevano come venirne a capo e lo portarono dal parrucchiere del paese sperando che almeno lui, che di capelli se ne intendeva potesse far qualcosa, o per lo meno tagliarli.

Il parrucchiere osservò per dieci minuti il cranio del bambino che aveva già tre anni, poi si infilò gli occhiali e assalì i coniugi con due occhi ingranditi tre volte.

Lasciatemelo qui, ho le forbici adatte, e tornate domani mattina.

In genitori se ne andarono e tornaron l'indomani.

Il bambino sorrideva, lo portarono a fare i raggi e difatti non c'erano più capelli dentro la testa.

Contenti per aver trovato la soluzione al problema del figlio lo portarono dal parrucchiere una volta ogni due mesi per ripulirgli il cranio.

I dottori si erano risolti nel credere che il bambino fosse nato con la pelle al contrario.

A dieci anni il bambino si trasferì in campagna con i genitori, che si portarono dietro il parrucchiere.

Il bambino vide un giorno dei muratori costruire una casa e ne rimase impressionato.

A quindici anni i genitori lo mandarono a fare una scuola dove secondo loro si imparava davvero e il ragazzo davvero imparava.

Un giorno però, giocando nel prato cadde e si accorse che il giardino pendeva, si scervello, ma neanche troppo, per trovare una soluzione, così decise di elevare un muretto in fondo al giardino, dove era più basso il terreno, in modo da renderlo alto come il principio e poi lo riempì di terra.

Ci mise un mese a fare il muro, anche se era molto basso, perché aveva deciso di non usare mattoni ma pietre trovate qui e là, e impiegò due mesi per riempire il suo bacino di terra nera.

Alla fine della sua opera però provò soddisfazione, molto più soddisfazione di quella che provava al mattino, anche quando accanto a lui stava quella che si faceva chiamare 'la sua ragazza'.

Una soddisfazione lenta e fresca.

(Io delle volte mi dimentico di bere, quando finalmente, per caso, non per volontà, bevo, il mio corpo ne prova così grande giovamento da darmi la sensazione di una sorgente eterna in gola e nel cervello).

Il ragazzo aveva bevuto per la prima volta.

Sentì un forte dolore alla cute ed improvvisamente si ritrovò dei lunghi capelli neri e folti, e le braccia ed il petto e pian piano tutto il corpo da glabro divenne villoso.

Il parrucchiere morì lo stesso giorno per inspiegabili morivi.

La lapide dell'uomo è un muretto di pietre rozze.

Se volete andare a guardarlo.-

Nota del curatore: Questo capitolo navale è emerso dal fondale di un dump SQL come il relitto di un'antica galea mediterranea. Le incisioni sui tavoli della mensa - "Margherita ti amo, firmato gesu" - sono graffiti databili all'era pre-Unicode, quando gli accenti venivano persi nelle migrazioni tra charset come merci cadute in mare. Il muro di Crudo si erge nel codice come una ziggurat mesopotamica, costruita riga dopo riga con pietre di testo grezzo.

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