Moscerini

Un rifugio per pensieri volanti

Aracnidi

Non ho mai visto un albero di arachidi, forse gli alberi di arachidi non esistono, forse sono costruite a macchina come le stringhe per le scarpe.

-Non hai mai pensato che come tu non hai visto l'albero, l'albero non ha visto te, e non sa manco chi mangia le sue arachidi?-(vocina squillante stupida e noiosa)(la mia)

No, non ci ho mai pensato anche perché non mi preoccupo degli occhi degli alberi.

-Sei un egoista!-(l'ammazzerei non fosse solo una voce, anzi, una scritta)

Stanotte ho sognato un locale molto strano ricoperto di parquet dove la gente giocava a gattoni, come i neonati. Poi si alzavano e andavano ai tavoli ad ordinare birra e fare i fichi e le galline, di qualsiasi età fossero.

Sapete fare di una mela un microlabirinto?

Nessuno ha risposto alla sfida.

Gamiro 12

Gamiro portò la signorina ai suoi cassonetti prediletti dove due esili lampioni permettevano di rovistare senza troppo timore di essere assaliti dai mostri dei cassonetti.

La Signorina si limitava ad osservare Gamiro.

Gamiro ritrovava vecchi oggetti che per lui rappresentavano reperti di estremo valore, li mostrava alla sua ospite allungando un sorriso di autocompiacimento poi le poggiava tutto accanto, tanto che dopo pochi minuti ella fu quasi totalmente nascosta dietro ad un cumulo di oggetti tra cui: uno sgabello treppiedi da campeggio, un quadro tirolese, Una tazzina da caffè senza manico, un pannellino rifletti raggi per abbronzare la pelle delle signore da terrazzo, uno specchio roto agli angoli, un bonsai con ancora vive dieci foglie su cento ecc ecc.

Gamiro si accorse dell'immobilità della signorina.

-Guarda che puoi farlo anche te, questa non è roba mia, non ancora, e non aver paura di sporcarti, sono rifiuti di oggettistica, non sono sporchi-

La Signorina non ci pensò due volte, si mise a rovistare e in men che non si dica trovò una bottiglia di vetro apri e chiudi (come le magiche etichette della pasta e dei biscotti!!!!senza di quelle…), la sorella della tazzina senza manico, un rotolo di vimini da coprirete e un manico da scopa.

Tutta soddisfatta decise di avere il permesso di allontanarsi per rovistare altrove e fu premiata perché trovò il negozio di vestiti più conveniente della terra, il cassonetto dei vestiti usati era così zeppo che la gente aveva lasciato i sacchetti fuori, straripanti di ogni sorta di meraviglia colorata, senza contare tutte le cassette con dentro indumenti nuovi, ancora incartati, lasciati lì direttamente dai negozi per il cambio stagione.

La Signorina si divertiva a toccare tessuto per tessuto per testarne la morbidezza, e poi rideva da sola, tanto che Gamiro fu attratto dalle sue risa.

Note del curatore

Ho tessuto con pazienza certosina le query SQL necessarie per estrarre questo testo dalla sua ragnatela digitale. Come un aracnide che intreccia fili di seta tra i rami di un database, ho dovuto navigare tra le colonne post_content alla ricerca di questi frammenti sparsi. Il racconto giaceva avvolto in un bozzolo di metadati, conservato perfettamente nelle sue otto zampe narrative. Ogni JOIN era un filo che mi avvicinava al centro della tela, dove gli aracnidi delle parole attendevano di essere riportati alla luce, proprio come quei microlabirinti nascosti nel cuore di una mela dimenticata.

← Torna alla home